di Marco Pizzuti
Mi chiamarono pazzo nel 1896 quando annunciai la scoperta dei
raggi cosmici. Ripetutamente si presero gioco di me e poi, anni dopo,
hanno visto che avevo ragione. Ora presumo che la storia si ripeterà
quando affermo che ho scoperto una fonte di energia finora sconosciuta,
un’ energia senza limiti, che può essere incanalata [1]“.
Così Nikola Tesla apre il primo capitolo della propria autobiografia,
un piccolo volume così scarsamente conosciuto da sembrare scritto da
qualcuno senza grandi meriti per la collettività. Pochi sanno infatti
che questo “qualcuno non così importante” è il vero padre di molte
invenzioni che ognuno di noi usa tutti i giorni nella sua vita
quotidiana. Quasi tutte le più grandi conquiste tecnologiche del XX
secolo come ad esempio la prima grande centrale idroelettrica del mondo
(cascate del Niagara), i sistemi elettrici polifase a corrente alternata
della nostra rete elettrica, i motori a campo magnetico rotante dei
nostri elettrodomestici, il tubo catodico dei vecchi televisori, il
tachimetro/contachilometri delle automobili, le lampade a vuoto
luminescenti (neon) degli uffici, le porte logiche dei pc, il radar per
il controllo del traffico aereo o indispensabili strumenti di
comunicazione moderna come la radio [2]. Ed infatti
anche se i libri di scuola, le istituzioni e i mass-media celebrano
ancora solennemente il nostro Guglielmo Marconi come l’ inventore del
telegrafo senza fili (il nome della radio di allora) esiste una sentenza
della Corte Suprema USA che ha riconosciuto la vera paternità della
radio a Nikola Tesla [3].
Ciononostante, tutte
le più grandi enciclopedie continuano a liquidare la sua vita e le sue
opere nelle poche righe di un trafiletto dove troviamo citato il suo
nome esclusivamente come unità di misura dell’ induzione
elettromagnetica. Una volta conosciute la sua storia però non si può non
provare un grande senso di gratitudine nei suoi confronti e non ci si
può non interrogare sul come un genio così eccelso possa essere stato
completamente dimenticato. Di tanto in tanto però, lo scomodo nome di
Tesla riemerge dall’ oblio come ha fatto nel 2007 quando i ricercatori
del MIT (Massachussets Institute of Tecnology) hanno annunciato al mondo
di essere riusciti a trasmettere energia elettrica senza fili
utilizzando i principi di risonanza scoperti dallo scienziato serbo più
di un secolo prima!
Dall’ anonimato al sodalizio con Edison
Nikola Tesla era di nazionalità serba ma nacque nella cittadina
croata di Smilijan nella notte fra il 9 e il 10 luglio del 1856. Suo
padre Milutin era un sacerdote ortodosso mentre sua madre, Duka Mandic,
pur non essendo una donna istruita (non aveva frequentato la scuola per
accudire i propri fratelli e le proprie sorelle minori dopo la malattia
che aveva reso cieca la madre) era dotata di una memoria e di una
capacità d’ inventiva davvero prodigiose. Tesla per sua fortuna ereditò
entrambe le qualità dei suoi genitori, il rigore morale del padre e le
eccezionali doti intellettuali della madre, una donna che come lui
stesso amava ricordare aveva brevettato un modo per estrarre dalle fibre
vegetali il filo che poi utilizzava nei lavori di ricamo [4].
Tesla dal canto suo, venne attratto dalla scienza e dalla tecnica già
all’ età di 4 anni, quando strofinando la mano sul pelo del suo gatto
domestico vide il formarsi di alcune scintille, un comune effetto
elettrostatico che lo incuriosì a tal punto da lanciarlo alla scoperta
dei fenomeni elettrici per il resto della vita. Così dopo aver terminato
gli studi di fisica e di matematica al Politecnico austriaco di Graz [5]
(contemporaneamente aveva iniziato a studiare filosofia all’ Università
di Praga), continuò a studiare e a lavorare tra le 20 e le 22 ore al
giorno per dedicarsi alla sperimentazione. All’ età di diciassette anni
si accorse di possedere una capacità di concentrazione mentale così
straordinaria da riuscire a vedere “materialmente” davanti a sé tutto
ciò che immaginava senza poter più distinguere il mondo reale da quello
virtuale. Appena divenne ingegnere utilizzò questa facoltà per passare
dall’ intuizione all’ invenzione perfetta in ogni minimo dettaglio
direttamente nella sua mente matematica senza avere alcun bisogno di
prototipi reali. Alcune fonti affermano inoltre che Nikola Tesla, per
sua stessa ammissione, era un ingegnere ed un fisico visionario che
riceveva le intuizioni da un profondo stato di astrazione mentale [6].
Molti anni dopo, nel 1899, mentre stava conducendo esperimenti nel suo
laboratorio di Colorado Springs, ricevette un segnale radio che si
ripeté continuamente. In tale occasione affermò pubblicamente di avere
captato un messaggio radio proveniente dallo spazio ma venne
ridicolizzato dal mondo accademico. Oggi però sappiamo che esistono
effettivamente dei “rumori di fondo” che vagano all’ interno della nostra
galassia e che alcuni di essi possono essere realmente scambiati (vista
la loro ripetitività) per messaggi intelligenti. E nonostante lo
scetticismo dell’ epoca è sempre a Tesla che dobbiamo la prima scoperta
delle onde radio provenienti dal cosmo [7].
Nikola Tesla si dedicò anima e corpo allo sviluppo di motori
elettrici e di impianti d' illuminazione che potessero sfruttare i
principi della corrente alternata. E così, nel 1881, mentre lavorava come
disegnatore e progettista all’ Engineering Department del Central
Telegraph Office, iniziò ad elaborare il concetto della rotazione del
campo elettromagnetico che in seguito rese utilizzabile la corrente
elettrica alternata. L’ anno successivo si trasferì a Parigi per lavorare
alla Continental Edison Company e nel 1883 realizzò il primo motore a induzione di corrente alternata della storia [8].
E fu proprio durante la fase di progettazione e di costruzione di
quest’ ultimo che lasciò senza fiato tutti i colleghi e gli operai che
ebbero modo di assistere in prima persona al suo straordinario, quanto
inusuale metodo di lavoro. Un modus-operandi che è risultato
semplicemente impossibile per qualunque altro scienziato a lui
precedente, postumo o contemporaneo. E ciò in quanto, come anzidetto,
non gli era necessario passare attraverso la fase dei prototipi [9],
le invenzioni venivano rielaborate esclusivamente nella sua mente fino a
quando non raggiungevano la perfezione. Così una volta terminata la
fase dell' ideazione disegnava il progetto che poi passava direttamente
alle catene di montaggio [10]. Nel 1884, il giovane
Tesla si imbarcò alla volta degli Stati Uniti per entrare a lavorare nel
team dell’ inventore più ricco e celebrato di allora, Thomas Alva
Edison. La sua speranza era quella di ricevere i mezzi finanziari e le
strutture per continuare la sperimentazione e realizzare così tutte le
sue invenzioni. Aveva con sè solo una lettera di presentazione che
sbalordì persino Edison. A scriverla fu il migliore ingegnere di Edison
alla Continental Edison Company di Parigi e recitava quanto segue:
“Nella mia vita ho conosciuto solo due grandi uomini, uno è lei Mr Edison e l’ altro ce lo ha di fronte.”
Edison allora, incuriosito ma allo stesso tempo irritato per essere
stato messo sullo stesso piano di uno sconosciuto e squattrinato
ingegnere appena immigrato, concesse immediatamente udienza a Tesla
affinché gli esponesse i concetti della sua scoperta relativa alla
corrente alternata. Ma quando comprese meglio di cosa si trattava
affermò che una simile tecnologia non avrebbe mai potuto funzionare. In
questo modo cercò di proteggere il futuro del suo giro d’ affari legato
ai diritti sui brevetti a corrente continua [11],
ovvero il tipo di elettricità che oggi utilizziamo quasi esclusivamente
per le batterie. Lo scienziato serbo tuttavia non si perse d’ animo e
accettò comunque di lavorare duramente per Edison nell’ esecuzione di
altri progetti poiché aveva un assoluto bisogno di denaro. A fronte
degli impegni lavorativi assunti per la modifica dei generatori di
corrente continua, Edison promise a Tesla un compenso di ben 50,000 $
con una semplice stretta di mano tra “gentiluomini”. Ma non appena
quest’ ultimo terminò il compito affidatogli si vide rifiutare il credito
maturato sulla base del fatto che non aveva stipulato alcun contratto
scritto. Edison infatti liquidò Tesla con la celebre frase: “Mr. Tesla, voi non capite il nostro humour americano!”.
La guerra delle correnti
Dopo il “divorzio” da Edison Tesla fu costretto a lavorare per circa
un anno come manovale in una ditta di scavatori. Nel maggio del 1885
però, il magnate di Pittsburgh George Westinghouse acquistò tutti i suoi
brevetti sui motori a corrente alternata fondando la Westinghouse Electric Company
ed iniziò la famosa guerra delle correnti contro Edison. Il confronto
commerciale terminò con la vittoria di Westinghouse ma i costi economici
che quest’ ultimo dovette sopportare furono enormi. Inoltre Westinghouse
doveva dei compensi altissimi proprio a Tesla e se li avesse pagati
sarebbe finito in bancarotta. Tesla allora si recò in soccorso di
Westingouse affermando: “I benefici che deriveranno alla società dal
mio sistema di corrente alternata polifase è per me più importante dei
soldi che entreranno nelle mie tasche. Mr. Westinghouse, voi salverete
la vostra azienda così potrete sviluppare le mie invenzioni. Qui c’è il
vostro contratto e qui c’è il mio, li strappo a pezzetti e non avrete
più problemi con le mie royalties” [13]. Un
episodio da cui traspare quanto Tesla sia sempre stato coerente con sé
stesso. Egli infatti aveva sempre affermato che lo scopo ultimo della
scienza fosse il miglioramento delle condizioni dell’ umanità e quindi
non esitò a sacrificare se stesso per il bene comune. Grazie a questo
gesto, Westinghouse rimase nel mondo del business e poté continuare a
produrre i dispositivi a corrente alternata inventati da Tesla. Schivo
dal successo personale ed egoistico, egli era felice di trasmettere il
proprio successo agli altri. E fu proprio la produzione e la
distribuzione dell’ energia elettrica alternata a condurre poi l’ umanità
nella c.d. epoca moderna. Ciò in quanto la corrente continua di Edison
oltre ad offrire prestazioni minori a costi molto più elevati non poteva
essere distribuita oltre i 3 km di distanza a causa della forte
resistenza elettrica che sviluppa sui cavi conduttori (Legge di Ohm).
Tesla impiegò ogni centesimo guadagnato per reinvestire in
sperimentazione e ricerca inventando tra le molte cose, la bobina a
circuito risonante, ovvero un trasformatore ad alto voltaggio che
divenne poi uno strumento indispensabile per la fornitura della corrente
alternata sulle lunghe distanze [12]. Per Tesla
insomma il vero successo personale era poter condividere le proprie
scoperte con gli altri, ovvero contribuire attivamente al progresso
dell’ umanità intera. Sugli scopi che il vero uomo di scienza dovrebbe
conseguire, egli affermò infatti: “L’ uomo di scienza non mira ad un
risultato immediato. Egli non si aspetta che idee avanzate siano
immediatamente accettate. (…) Il suo dovere è fissare i principi
fondamentali per quelli destinati a venire dopo e indicare loro la
strada” [14]. Tesla inoltre sosteneva di avere
scoperto come imbrigliare l’ etere, ovvero una fonte inesauribile e
gratuita di energia che permea tutte le cose compreso lo spazio vuoto [15]. Per
tali affermazioni venne definito folle dal resto del mondo accademico
ma in epoca moderna tale forma di energia è stata riscoperta sotto il
nome di energia del vuoto quantistico [16] e misurata sperimentalmente con l’ effetto Casimir [17].
La trasmissione di energia senza fili
Nel maggio del 1899, Tesla si recò a Colorado Springs dove istallò un
nuovo laboratorio per effettuare una serie di esperimenti tra cui
valutare la possibilità di trasmettere energia attraverso i media
naturali come la terra, l’ acqua e l’ atmosfera. Egli riteneva infatti
praticabile trasmettere energia elettrica a località lontane senza la
necessità di ricorrere ai fili conduttori. Aveva cioè scoperto che la
Terra a determinati voltaggi e frequenze si comporta come un ottimo
conduttore di energia elettrica. Inoltre, dall’ osservazione diretta dei
rovesci temporaleschi aveva notato un fenomeno insolito, i suoi
sensibili oscillatori, non captavano tutte le scariche elettriche dei
fulmini. Indagando sulle ragioni di un tale comportamento anomalo dei
suoi ricevitori scoprì le proprietà nascoste delle onde stazionarie [18],
le quali, a suo parere potevano essere utilizzate per trasportare
energia elettrica senza alcuna apprezzabile dispersione su tutto il
globo [19]. Sfruttando queste conoscenze, riprodusse artificialmente le scosse delle folgori con la sua bobina da cento milioni di volts [20] per creare onde stazionarie nel terreno riuscendo a trasmettere 10.000 watts di potenza a circa 40 km di distanza [21]. Tesla
però sapeva che tale tecnologia non sarebbe mai stata accettata dai suoi
finanziatori che lucravano anche sulla costruzione dei tradizionali
elettrodotti poichè ne avrebbe ridotto i costi di distribuzione
dell’ energia elettrica a zero! A ciò va aggiunto il
fatto che chiunque avrebbe potuto ricevere energia gratuitamente
semplicemente piantando un’ antenna nel giardino senza che fosse
possibile misurare e far pagare l’ elettricità così assorbita. Per queste
ragioni in seguito Tesla cercò di mantenere l’ assoluto riserbo sui veri
scopi che intendeva realizzare. Egli sosteneva inoltre che la zona
dell’ atmosfera terrestre posta a 80 Km dal suolo, detta ionosfera, era
fortemente conduttrice e che quindi anch’ essa poteva essere sfruttata
per trasportare energia elettrica su tutto il globo. Rimaneva però il
problema tecnico di come inviare energia elettrica ad una tale
altitudine e quindi tale sistema si rivelò essere la via più costosa e
meno praticabile rispetto a quello di terra [22].
L’ interno del laboratorio a Pikes Peak, Colorado. I lampi che si vedono sono generati dalla bobina Tesla.
Ritornato a New York, Tesla scrisse un articolo dal tono futuristico sul
Century Magazine in cui affermò di poter costruire un “sistema mondiale
di trasmissioni senza fili ” utile per comunicare telefonicamente,
inviare notizie, musica, andamento dei titoli azionari, informazioni di
carattere militare o privato. L’ articolo catturò l’ attenzione di J. P.
Morgan, un grande banchiere d’ affari che gli offrì un finanziamento
iniziale di 150,000 $, in cambio del 51% delle azioni sul progetto.
Nel 1901 Tesla si mise alla costruzione del suo nuovo sistema di
trasmissione mondiale vicino alle scogliere di Wardenclyffe, nel Long
Island dello stato di New York. Si trattava dello sviluppo e del
perfezionamento dell’ impianto di trasmissione già da lui utilizzato a
Colorado Springs ed era caratterizzato da una struttura portante
interamente in legno con un' enorme cupola metallica toroidale sul
vertice. Ma per quanto la Wardenclyffe Tower fosse perfettamente idonea
a svolgere molte funzioni, lo scopo che primariamente Tesla voleva
raggiungere con la sua costruzione era la trasmissione di elettricità
senza fili in tutto il globo, un obiettivo che lo scienziato si guardò
bene dal rivelare al suo finanziatore [23]. Il 12
dicembre dello stesso anno però il mondo fu sconvolto da una notizia
sensazionale: Guglielmo Marconi aveva trasmesso la lettera “S”
oltreoceano da una località in Cornovaglia fino a Newfoundland, in
America [24]. Pochi infatti sapevano che l’ inventore
italiano aveva utilizzato ben 17 dei suoi brevetti per ottenere quel
risultato e così Tesla fu costretto ad iniziare una battaglia legale
contro Marconi [25]. Ma quando qualche tempo dopo Tesla
dichiarò ai giornali di poter illuminare tutta la città di Parigi con
il suo trasmettitore di Wardenclyffe, Morgan scoprì che il vero scopo di
Tesla era quello di trasmettere gratuitamente energia elettrica senza
fili e quindi ritirò immediatamente il suo appoggio finanziario al
progetto dicendo allo scienziato che avrebbe fatto molto meglio a
realizzare un impianto come quello di Marconi.
Il super banchiere infatti aveva chiesto a Tesla solo di sviluppare un
sistema di comunicazione avanzato su cui poter lucrare e non certo una
tecnologia che andasse contro i suoi stessi interessi di profitto. Di
conseguenza, dietro la pressione dei poteri forti, Tesla venne prima
fermato ad un passo dal completamento del sistema mondiale, poi isolato
da tutto il resto del ghota finanziario (non trovò più nessuno disposto a
fargli credito) e infine dimenticato da media e istituzioni insieme
alle sue scoperte scomode. Dal momento della storica rottura con
Morgan, Guglielmo Marconi fu elevato a nuova “star” internazionale
delle radiocomunicazioni.
Tesla invece sprofondò in un mare di debiti mentre i mass-media si
accanirono contro di lui dipingendolo come un folle agli occhi del
pubblico. Ciononostante una sentenza della Corte Suprema americana del
giugno 1943 (caso 369, 21 Giugno 1943) sta ancora aspettando che il
premio Nobel della radio venga restituito al suo vero ideatore, Nikola
Tesla (U.S. patents #645,76 e #649,621) [26]. Tesla
diede il proprio contributo anche all’ invenzione del radar e di tutte
le altre tecnologie moderne che sfruttano i principi di risonanza come
gli strumenti medici diagnostici più avanzati (ad es. la T.A.C. e la
risonanza magnetico nucleare).
Il rifiuto dei Nobel
Ancora nel 1912, Tesla godeva ancora di una discreta fama mondiale e
venne persino candidato al Premio Nobel per la Fisica ma lo rifiutò per
non averlo ricevuto nel 1909 al posto dell’ italiano [27].
Nel 1915, Tesla rifiutò di nuovo il premio Nobel per essere venuto a
conoscenza del fatto che avrebbe dovuto condividerlo con Edison.
Entrambi quindi non ricevettero tale onorificenza [28]. E per Ironia della sorte nel 1917 gli venne attribuita un' onorificenza intitolata, guarda caso, a Edison, la Edison Medal, che questa volta accettò suo malgrado come ultimo disperato tentativo per evitare l’ oblio.
Un modello per gli uomini di scienza
Tesla si mostrò sempre schivo e distaccato sia dalle ricchezze
materiali che dal successo personale ponendosi così come modello ideale
per tutti i veri uomini di scienza. Fino agli ultimi anni di vita rimase
convinto di poter ancora offrire il suo contributo al progresso e
sperava ancora nell’ aiuto di un finanziatore che non arrivò mai. Non ci
sono notizie precise relative alla data della sua scomparsa ma si
suppone che sia morto il 7 gennaio 1943, all’età di 86 anni. Tesla
viveva solo, in una stanza d’ albergo e quindi il suo corpo senza vita
venne trovato circa 24 ore dopo il decesso. Più di 2000 persone
presenziarono al suo funerale a Manhattan, comprese personalità
politiche eccellenti e personaggi noti dell’ alta società.
“La scienza non è nient’ altro che una perversione se non ha come
suo fine ultimo il miglioramento delle condizioni dell’ umanità”.
Nikola Tesla
RIFERIMENTI:
1 – Affermazione con cui Nikola Tesla apre la propria autobiografia, reperibile su Internet all’ indirizzo http://www.amasci.com/tesla/biog.txt.
2 – Massimo Teodorani (astrofisico del CNR), Nikola Tesla, Lampo di genio,
Macroedizioni, 2005 – Per una rassegna completa dei brevetti e delle
scoperte di Tesla, si può consultare il volume di stampo autobiografico
The fantastic Inventions of Nikola Tesla, Adventures Unlimites Press, 1993, Kempton, Illinois, USA.
3- http://www.radiomarconi.com/marconi/popov/sentenza.html
4 – Autobiografia citata, pp.3-4
5 – http://www.yale.edu/scimag/Archives/Vol71/Tesla.html
6 – Robert Lomas, Nikola Tesla, l’ uomo che ha inventato il XX secolo, Newton & Compton, 2000.
7 – http://www.pbs.org/teslla/ll/ll_colspr.html .
8 – Vedi siti biografici http://
www.yale.edu/scimag/Archives/Vol71/Tesla.html , p3, http:// www.
frank.germano.com/nikolatesla.htm, p. 1
9 – Robert Lomas, op.cit..
10 – Massimo Teodorani, op cit..
11 – Michael Pupin, From Immigrant to Inventor, Charles Scribner’s Sons, NY, pages 285-286.
12 – http://www.frank.germano.com/nikolatesla.htm, p 3.
13 – Vedi O’ Neill, Prodigal Genius: the Life of Nikola Tesla,
Brotherhood of Life Inc,1996, Al buquerque, NM. L’ indice dei capitoli
di questa biografia è disponibile on line sul sito
http://www.geocities.com/Area51/Shadowlands/9654/tesla/prodigal.html.
Cliccando sui link che portano ai titoli dei capitoli si possono leggere
i singoli capitoli della biografia. L’ episodio citato si trova nel
paragrafo 5 del I capitolo, reperibile all’ indirizzo
http://www.brotherhoodoflife.com/ProgenPart1.html
14 – Citazioni da http://www.crystalinks.com/tesla.html, pp 4-6.
15 – http://it.wikipedia.org/wiki/Energia_del_vuoto
16 – http://it.wikipedia.org/wiki/Effetto_Casimir
17 – http://www.storiainrete.com/enigmi/tesla/tesla.htm. Vedi anche
articolo di Tresoldi, Campo tachionico e radioestesia: ipotesi d' identificazione della portante radiestesica, nel libro di Galliani,
Campo Tachionico, Tecniche Nuove, 1999 pp 105-106.
18 – http://it.wikipedia.org/wiki/Onda_stazionaria
19 – Robert Lomas, op. cit..
20 – Ibidem
21 – Massimo Teodorani, op. cit.
22 – http://www.pbs.org7tesla/ll/ll_colspr.html,
23 – http://www.frank.germano.com/nikolatesla.htm ,
http://www.concentric.net/ Jwwagner/ntes-p2.html ,
http://members.tripod.com/RandyHiatt/teslapage2.html .
24 – http://www.alpcom.it/hamradio/radio2.html
25 – http://www.frank.germano.com/nikolatesla.htm , p 2, http://www.crystalinks.com/tesla.html .
26 – http://www.members.tripod.com/RandyHiatt/teslapage2.html , p. 3 .
27 – Robert Lomas, op. cit.. – http://www.frank.germano.com/nikolatesla.htm , p 4.
28 – Ibidem
FONTE: www.altrainformazione.it
LINK: http://www.altrainformazione.it/wp/nikola-tesla-il-piu-grande-genio-dimenticato-dalla-storia/#
1 commento:
RispondiElimina