L’ economia attuale è costruita come un grande imbuto o un piano
inclinato sul quale qualsiasi ricchezza che viene creata
inevitabilmente scivola fino a finire in un punto ben determinato.
Il sistema odierno si fonda sullo squilibrio che viene sapientemente
creato e mantenuto con cura maniacale per essere sfruttato al momento
giusto, per approvvigionarsi di materie prime e sfruttare manodopera a
basso costo, per avere sempre una produzione a costi inferiori,
conseguendo così vantaggi incolmabili e sempre maggiori rispetto agli
altri attori del mercato.
Lo schema classico è produrre a poco e vendere a tanto sfruttando gli
squilibri; e questo si ripete all’ infinito, ma sempre con differenti
modalità per non essere facilmente individuato, allargando la sfera di
azione ogni volta che un mercato inevitabilmente si esaurisce. Un
esempio di casa nostra è la pretestuosa arretratezza del sud Italia che
è servita strumentalmente in un primo periodo per avere manodopera e
successivamente per “delocalizzare” produzioni ed ottenere sostanziosi
aiuti economici dallo stato. Finita la festa e trovati altri luoghi nel
pianeta dove massimizzare il profitto, si abbandona tutto lasciando in
eredità a chi rimane solo inquinamento, distruzione, povertà, tanta
sofferenza e malavita...
L' attuale globalizzazione ha solo questo scopo e niente più
Solo così si spiega il miliardo e duecento milioni di persone che
soffrono ancora la fame, aumentate del 9% solo nell’ ultimo anno ed i
livelli di povertà profonda di alcune zone del pianeta, quando invece
si sarebbe in possesso di tecnologia e ricchezza sufficiente per dare
benessere e alimentare con tranquillità tutta la popolazione mondiale.
Il debito infinito
Lo strumento usato per creare questi necessari squilibri è il debito
infinito. Uno strumento che getta l’ intera umanità, per il solo fatto
di partecipare al suo gioco, dentro l’ incantesimo della scarsità,
facendola confrontare ogni giorno con le sue più profonde paure e
fragilità, trasformando quello che potrebbe essere un paradiso
in un inferno e soprattutto riducendola in schiavitù;
una schiavitù moderna senza sbarre o costrizioni fisiche, ma
forse per questo più dolorosa e difficilissima da smascherare.
Il denaro è l’ attore principale di questo dramma e noi le vittime designate.
Il denaro, contrariamente a quello che dovrebbe essere, ovvero uno
strumento che agevola gli scambi, è considerato una merce il cui prezzo
è il tasso di interesse. Una merce, lo sanno tutti, deve essere scarsa
per avere una domanda sempre elevata ed avere così un costo elevato ed
è proprio quello che accade al denaro che è reso artificialmente scarso
per alzare il suo prezzo, ovvero i tassi di interesse. Quando la
domanda cala ed è sempre perché il debito diventa insostenibile, anche
il suo prezzo - il tasso di interesse - ovviamente cala per renderlo
più appetibile, ma il risultato è sempre quella sensazione di affanno e
di scarsità che è necessaria per la sopraffazione del genere umano,
mentre il creditore continua incessantemente a succhiare energia vitale
dall’ intera umanità.
Il debito ricordiamoci che chiede sempre qualcosa di più di quello che
dà e se ci rendiamo conto che nessuno mette in circolazione quanto
sarebbe necessario per rifondere gli interessi, essendo tutto il denaro
messo in circolazione solo a fronte di un indebitamento pubblico o
privato, ecco svelato
il trucco semplicissimo, ma estremamente efficace, che trasforma in un
attimo la nostra vita nel peggiore degli incubi immaginabili senza che
ce ne accorgiamo.
Il grafico del debito evidenzia come esso, dagli anni ’80, sia cresciuto
esponenzialmente fino ai livelli attuali.
In quel periodo, infatti, per compensare l’ aumento esponenziale del
debito, iniziò la fase delle grandi privatizzazioni per ridurre i
debiti pubblici e delle grandi aperture ad altri mercati, la
globalizzazione economica e finanziaria, per continuare a lucrare, se
possibile ancora di più, dalla situazione prima dell’ inevitabile e preordinato crollo
che riporterà il livello del debito agli anni ’50-60, facendo così ripartire di nuovo il ciclo economico e quello del debito
infinito.
E’ importante sottolineare che fino a quando non si sarà azzerato, o
quasi, l’ eccesso di debito, il nuovo ciclo economico di lungo periodo
non potrà partire e con esso il perpetuarsi dell’ eterno gioco del
padrone e dello schiavo.
Questo spiega anche perché in questo modo siamo sempre costretti a ricercare una crescita innaturale e continua
che porta inevitabilmente allo sfruttamento esasperato delle risorse
del pianeta. Se ci si fermasse, il castello di carte crollerebbe
immediatamente ed ecco perché ci arrivano, da parte delle autorità, sia
politiche che economiche, continui appelli alla crescita e alla
competitività.
Competizione e crescita continua sono ingredienti indispensabili per il debito infinito
Per coloro che si affacciano a questa visione per la prima volta, il
panorama, che si presenta quando ci si toglie gli occhiali del sistema
è desolante: la vita di ognuno è diventata una continua rincorsa per
reperire con sempre più fatica la nostra dose di interessi e
questo comporta una rinuncia continua a pezzi importanti del
nostro essere. Niente più tempo libero, letture rigeneranti,
affetti sempre più trascurati e bambini che sono diventati un lusso che
crescono con estranei e apparecchiature elettroniche, tv, giochi,
cuffiette ecc.; si vede l’ altro come un nemico che è pronto a
toglierti il denaro necessario per gli interessi e la vita è diventata
una continua ed esasperante lotta per la sopravvivenza.
La disgregazione economica
Purtroppo il quadro non è ancora completo perché a livello economico il
processo di globalizzazione e del debito portano a quella che si può
definire la disgregazione economica.
Per comprendere meglio questo concetto usiamo una metafora. Più o meno
tutti noi abbiamo presente come funziona il nostro corpo: dalla bocca
entrano le materie prime che vengono trasformate dall’ apparato
digerente che trattiene e distribuisce tutto quello che è necessario al
corretto funzionamento dell’ organismo, mentre le cose superflue, gli
scarti di lavorazione, vengono espulsi come rifiuti. Dai polmoni si
convoglia l’ ossigeno necessario al sangue che scorre per tutto il corpo
alimentando il motore, il cuore, e quello che serve a far funzionare la
centrale decisionale, il cervello, che sceglie modi e usi delle
articolazioni per adempiere agli scopi utili alla vita di
questo corpo: correre, camminare, afferrare, masticare ecc.. La
malattia subentra quando uno dei componenti non adempie più
correttamente alla propria funzione e la morte arriva quando
un organo fondamentale, cuore, polmoni, fegato, cervello cessa di
lavorare.
Adesso con uno sforzo di immaginazione cerchiamo di associare il corpo
al funzionamento di una nazione, dove la bocca e l’ apparato digerente
sono l’ agricoltura e l’ industria che trasformano i prodotti
necessari alla nostra sopravvivenza, il cervello è dove
avvengono le decisioni, il parlamento, che mettono in moto le
articolazioni ed i muscoli, la forza lavoro, le società dell’ energia e
dell’ acqua sono il motore, il cuore, di tutto questo grande organismo,
mentre le società della nettezza urbana si occupano di smaltire i
rifiuti prodotti. Dimenticato qualcosa?
Ah si il denaro, in questo contesto è come il sangue che circolando in
tutta la nazione permette a tutti i settori di assolvere al proprio
compito.
Per tornare al nostro esempio, un corpo, una nazione, che
funziona correttamente chiude il cerchio delle sue necessità, è in
equilibrio e difficilmente andrà a cercare nuove cose all’ esterno e se
avrà qualche necessità particolare si ingegnerà per risolvere la
questione con gli strumenti
che ha a disposizione; detto in altri termini, non sarà grasso, consuma
quello che produce, non accumula riserve, e avrà poca propensione a
drogarsi (a indebitarsi).
Questa situazione, nel processo del debito infinito, è inaccettabile, è
un vero e proprio pugno nello stomaco che impedisce di vivere e
proliferare a multinazionali e speculatori ed allora, più o meno dal
dopoguerra ad oggi, è stato attuato il processo di disgregazione delle
economie.
Praticamente, tramite la droga, ossia il debito agganciato alla
creazione monetaria, hanno fatto credere al cervello, alla classe
politica e alle cellule che sono il corpo sociale, che
tutto procedesse tranquillamente e per il meglio mentre invece stavano
piano, piano, sostituendo ad uno ad uno gli organi vitali e rendendo
man mano inservibili quelli originali. La conseguenza è il completo
controllo di quell’ organismo da parte di queste entità esterne e la
dipendenza totale di questo organismo
• E’ quello che è avvenuto con il nostro fabbisogno
alimentare sempre più dipendente dalle importazioni di altri paesi,
oltre il 50%, mentre la nostra agricoltura è letteralmente…"a terra”, a
causa di una politica interna e comunitaria a dir poco omicida e poco
importa se le merci fanno migliaia di chilometri per arrivare sulle
nostre tavole, se consumano risorse energetiche eccessive, se sono
piene zeppe di conservanti, additivi e pesticidi nonché OGM che le
fanno apparire fresche, appena colte anche se praticamente non hanno
vita e hanno perso ogni proprietà nutrizionale.
• E’ quello che è accaduto alla nostra industria dove moltissime
aziende, dopo le privatizzazioni degli anni ’90, sono state acquistate,
smembrate, rivendute e poi chiuse. Quelle poche rimaste non possono
competere con chi utilizza nuovi schiavi per produrre in paesi lontani
ed invade i nostri mercati, è quello che accade con le nostre micro,
piccole e medie imprese strette nella morsa fiscale e del debito.
Scompaginando e rendendo l’ economia sempre più caotica e
veloce, mentre si elargiscono quantitativi di debito sempre più
elevati, l’ intera nazione, ma a questo punto della storia si
può parlare tranquillamente di tutto il mondo industrializzato, ricorda
molto un drogato che ha necessità sempre maggiori di stupefacenti, il
debito, per sentirsi un leone, mentre il suo corpo si deteriora a vista
d’ occhio.
La stessa cosa è accaduta con la politica
Noi continuiamo a
pensare che quando andiamo a votare eleggiamo i nostri rappresentanti
che guideranno il paese, ma invece ci sbagliamo perché oggi la politica
è stata svuotata di ogni potere che invece è stato travasato
sapientemente e nel silenzio più assoluto, nelle mani di organi
sovranazionali, non eletti, che effettuano le reali decisioni. Si parla
ovviamente di Banca Mondiale, Fondo Monetario Internazionale,
Organizzazione Mondiale per il Commercio, Banche Centrali, per
non parlare del recente trattato di Lisbona che ha compiuto il
travaso di potere iniziato con quello di Maastricht. Alla politica
“nostrana” rimane solo la gestione dell’ ordinaria amministrazione che
ammonta sempre alla non ridicola cifra di circa 800 miliardi di euro
all’ anno, oltre la metà del PIL (che per il modo di essere conteggiato
possiamo definire Prodotto di Infelicità Lordo), ma gli sono precluse
tutte le decisioni importanti e determinanti per un paese, politica
economica, monetaria, occupazionale ecc.
Le sovranità perdute
Questo ci porta a ragionare su quelle che sono le sovranità
perdute e che nonostante siano richiamate nella nostra
costituzione ci sono state sottratte con l’ inganno dai vari
trattati internazionali e accordi, spesso segreti.
1 • La Sovranità Monetaria
2 • La Sovranità Politica
3 • La Sovranità Territoriale
4 • La Sovranità Alimentare
5 • La Sovranità della Salute
La Sovranità Monetaria
È determinante per l’ autonomia di uno stato. Il denaro come
abbiamo visto è il fulcro dell’ organismo economico e deve essere
riportato ad essere un mezzo che agevoli gli scambi e non uno
strumento di sopraffazione e schiavitù occulta. La
creazione monetaria non deve essere più collegata all’ indebitamento
degli stati e dei privati e tutto quello che riguarda il mezzo di scambio deve essere riportato nella sfera decisionale della
collettività; una collettività però consapevole, attenta e in grado di
controllare costantemente l’ operato dei suoi rappresentanti.
La Sovranità Politica
È essenziale per gestire correttamente una comunità. Il politico deve
essere colui che per le sue doti morali e professionali gestisce la
cosa pubblica. Recuperare questa sovranità e la sua enorme
responsabilità, implica un lavoro di revisione molto profondo sul
significato di fare politica oggi e comporta anche una vera e propria
rivoluzione delle coscienze degli elettori, nonché una conoscenza non
superficiale di quali siano i meccanismi economici ed i riflessi che
questi hanno nella vita di un paese.
La Sovranità Territoriale
È un punto molto delicato e importante. In passato e grazie ad accordi
a tutt’ oggi ancora coperti da segreto di stato, è stato possibile avere
nella nostra penisola 113 basi militari americane e il movimento “No
dal Molin” di Vicenza è il sintomo della voglia di riprendere i propri
spazi e di liberarsi da questi vincoli imposti e antistorici.
Esiste però anche un’ altra faccia altrettanto importante che
riguarda la Sovranità Territoriale ed è l’ estrema cementificazione
che fa scomparire ogni anno migliaia di ettari di terreno che sarebbero
potuti essere destinati all’ agricoltura e al verde; oppure la gestione
di beni indisponibili dell’ intera collettività come l’ acqua.
Salvaguardare il territorio e le sue risorse è il primo indispensabile
passo per ritornare in possesso di un’ altra Sovranità irrinunciabile.
L’ erosione di questa importante sovranità avviene anche
per pratiche apparentemente ecosostenibili come gli impianti per le
energie rinnovabili. Citiamo questo caso perché dimostra come il
sistema si insinua anche cambiando forma dimostrandosi
apparentemente innocuo e sostenibile, mentre invece continua la sua
opera di distruzione.
Ci sono società italiane ed estere che attirate dai lauti
guadagni del conto energia messo a disposizione dal governo
per agevolare l’ energia solare, fanno incetta di terreni
agricoli per impiantarvi centrali di produzione di energia
solare. Purtroppo la stessa cosa avviene con i
mega impianti eolici e solari spuntati come funghi su tutta la penisola
che purtroppo e troppo spesso fanno anche capo a multinazionali e
malavita. Questa pratica è estremamente negativa e stravolge il concetto della sostenibilità delle energie rinnovabili per vari motivi:
• si sottraggono terreni all’ agricoltura facendo leva su affitti certi
per 20-25 anni e giocando sulla precarietà in cui versa oggi
l’ agricoltura.
• Si pagano affitti ai proprietari di poche migliaia di euro a fronte
di introiti da milioni di euro che non verranno reinvestiti nel
territorio, ma indirizzati a cercare altri lucruosi investimenti in
giro per il mondo, quando non vanno nella speculazione finanziaria
pura. L’ energia prodotta ed i relativi introiti non rimanendo sul
territorio non producono alcun vantaggio per la comunità.
• Le società operano un drenaggio di risorse di tutta la
comunità considerando che le agevolazioni per le energie rinnovabili
le paghiamo tutti noi.
La comunità deve chiedere che si privilegi l’ autosufficienza
energetica, che l’ energia venga sfruttata sul territorio che l’ ha
prodotta e soprattutto che si eviti la speculazione in questo settore
accettando solamente privati residenti o società che hanno i loro
impianti produttivi nel territorio e negando l’ autorizzazione qualora
l’ impianto venga installato in terreni destinati all’ agricoltura.
La Sovranità Alimentare
Se noi siamo quello che mangiamo, oggi purtroppo non siamo certo lo
specchio della salute. Molte delle malattie e intolleranze, in
fortissimo aumento in questi ultimi anni, è scientificamente
provato che dipendono da un’ alimentazione sbagliata e derivata dalla
lavorazione industriale di materie prime che sin dall’ origine non
hanno più le qualità nutritive del passato.
L’ industrializzazione del settore, le colture intensive,
l’ impoverimento e l’ inquinamento dei terreni hanno portato i
prodotti a perdere progressivamente quell’ energia di cui il nostro
corpo ha bisogno continuamente. L’ agricoltura di qualità è un bene
irrinunciabile per tutti i popoli della terra, da cui discende
direttamente l’ ultima sovranità
perduta.
La Sovranità della Salute
La prima cura è una corretta alimentazione fatta con cibo di qualità.
Molti studiosi oggi attribuiscono all’ alimentazione una funzione
importantissima per la cura e la prevenzione delle malattie.
Inutile ricordare come le multinazionali del farmaco siano anche i più
grandi produttori di concimi chimici e che guadagnano cifre
stratosferiche dalle nostre sofferenze. La salute e la malattia sono
anche lo specchio del nostro benessere interiore e della
nostra armonia con la natura, recuperare le sovranità che per
diritto divino ci appartengono migliorerà anche il nostro equilibrio
psicofisico aiutato da una visione della nostra esistenza sempre più
completa e integrata.
Ci troviamo quindi oggi in una condizione di estrema
dipendenza e debolezza che porta intere popolazioni ad essere alla
mercè di enti sovranazionali e di strutture che non hanno al centro
l’ uomo, ma la sopraffazione ed il profitto. Un mondo sfruttato e
inquinato fino all’ inverosimile che ha perso il buon senso e le sue
radici a causa dell’ irrazionalità del sistema che alcuni uomini hanno
creato.
FONTE: www.mon-dart.blogspot.it
LINK: http://mon-dart.blogspot.it/2013/05/ritorno-ad-un-economia-per-l-uomo.html
Nessun commento:
Posta un commento