L’ economia attuale è costruita come un grande imbuto o un piano
inclinato sul quale qualsiasi ricchezza che viene creata
inevitabilmente scivola fino a finire in un punto ben determinato.
Il sistema odierno si fonda sullo squilibrio che viene sapientemente
creato e mantenuto con cura maniacale per essere sfruttato al momento
giusto, per approvvigionarsi di materie prime e sfruttare manodopera a
basso costo, per avere sempre una produzione a costi inferiori,
conseguendo così vantaggi incolmabili e sempre maggiori rispetto agli
altri attori del mercato.
Lo schema classico è produrre a poco e vendere a tanto sfruttando gli
squilibri; e questo si ripete all’ infinito, ma sempre con differenti
modalità per non essere facilmente individuato, allargando la sfera di
azione ogni volta che un mercato inevitabilmente si esaurisce. Un
esempio di casa nostra è la pretestuosa arretratezza del sud Italia che
è servita strumentalmente in un primo periodo per avere manodopera e
successivamente per “delocalizzare” produzioni ed ottenere sostanziosi
aiuti economici dallo stato. Finita la festa e trovati altri luoghi nel
pianeta dove massimizzare il profitto, si abbandona tutto lasciando in
eredità a chi rimane solo inquinamento, distruzione, povertà, tanta
sofferenza e malavita...