Quando
intorno alla metà del secolo scorso l'elite mondialista che di fatto
gestisce le sorti del pianeta e dei suoi abitanti iniziò a
strutturare le basi per la costruzione di un nuovo ordine mondiale (o
comunque lo si voglia chiamare di una nuova società che potesse
risultare funzionale ai propri interessi) comprese immediatamente
come la globalizzazione fosse la strada migliore da percorrere per
ottenere il risultato voluto. Le basi di un progetto di questo genere
erano già state poste negli anni 30, quando il Council on
Foreign Relations americano concepì strutture come la Banca Mondiale
ed il Fondo Monetario internazionale che nacquero ufficialmente a
Bretton Woods nel luglio 1944 ed ebbero senza dubbio modo di
affinarsi quando a partire dal mese di maggio 1954 iniziarono le
riunioni del gruppo Bilderberg, deputato a fare sintesi e delineare
le strategie.......
Nello stesso periodo, ad ottobre del 1947 a Ginevra vide la luce il GATT (General Agreement on Tarifs and Trade) composto inizialmente da 18 paesi fra i quali l'Italia (che entrò a farne parte nel 1949) e destinato a comprenderne 37, che si proponeva l'obiettivo di eliminare tutto ciò che potesse in qualche misura ostacolare il commercio internazionale.
Il
capitalismo fordista, inteso come modello basato sulla produzione ed
il consumo, aveva ormai fatto il suo tempo, così come stavano
diventando anacronistici i paletti imposti dalla presenza degli stati
sovrani, delle politiche protezionistiche dei vari governi e di tutto
un universo di peculiarità e differenze che di fatto ostacolava la
creazione di un mercato unico globale. Nei decenni successivi sarebbe
stato necessario smantellare in maniera certosina ogni ostacolo che
potesse frapporsi alla costruzione di una società globalizzata, dove
le merci e gli uomini (merce) potessero circolare senza alcun
intralcio, per venire incontro alle esigenze di profitto e dove la
finanza e le grandi banche di affari, a braccetto con le società
multinazionali, acquistassero sempre più peso rispetto alla
politica, fino ad arrivare a dirigerne e determinarne le scelte.