giovedì 21 giugno 2018

L' UOMO NUOVO

Marco Cedolin


Quando intorno alla metà del secolo scorso l'elite mondialista che di fatto gestisce le sorti del pianeta e dei suoi abitanti iniziò a strutturare le basi per la costruzione di un nuovo ordine mondiale (o comunque lo si voglia chiamare di una nuova società che potesse risultare funzionale ai propri interessi) comprese immediatamente come la globalizzazione fosse la strada migliore da percorrere per ottenere il risultato voluto. Le basi di un progetto di questo genere erano già state poste negli anni 30, quando il Council on Foreign Relations americano concepì strutture come la Banca Mondiale ed il Fondo Monetario internazionale che nacquero ufficialmente a Bretton Woods nel luglio 1944 ed ebbero senza dubbio modo di affinarsi quando a partire dal mese di maggio 1954 iniziarono le riunioni del gruppo Bilderberg, deputato a fare sintesi e delineare le strategie.......

Nello stesso periodo, ad ottobre del 1947 a Ginevra vide la luce il GATT (General Agreement on Tarifs and Trade) composto inizialmente da 18 paesi fra i quali l'Italia (che entrò a farne parte nel 1949) e destinato a comprenderne 37, che si proponeva l'obiettivo di eliminare tutto ciò che potesse in qualche misura ostacolare il commercio internazionale.


Il capitalismo fordista, inteso come modello basato sulla produzione ed il consumo, aveva ormai fatto il suo tempo, così come stavano diventando anacronistici i paletti imposti dalla presenza degli stati sovrani, delle politiche protezionistiche dei vari governi e di tutto un universo di peculiarità e differenze che di fatto ostacolava la creazione di un mercato unico globale. Nei decenni successivi sarebbe stato necessario smantellare in maniera certosina ogni ostacolo che potesse frapporsi alla costruzione di una società globalizzata, dove le merci e gli uomini (merce) potessero circolare senza alcun intralcio, per venire incontro alle esigenze di profitto e dove la finanza e le grandi banche di affari, a braccetto con le società multinazionali, acquistassero sempre più peso rispetto alla politica, fino ad arrivare a dirigerne e determinarne le scelte.