lunedì 20 febbraio 2012

" MA CHE CAZZO DI CINEMATOGRAFO E' QUESTO? " ( KUBRICK, O DEL DISVELAMENTO DEL POTERE OCCULTO )

E parlando di Potere, di Media, di dominio occulto e fasi cicliche, è d' obbligo un accenno alla tanto geniale quanto mal compresa filmografia kubrickiana, e all' enigmatico regista che di questi temi ha fatto il fil rouge ossessivamente ripetuto in ogni sua, pur apparentemente diversissima, opera.

Prendendo a spunto la frase emblematica pronunciata dal sergente istruttore di Full Metal Jacket poco prima di essere ucciso: "Ma che cazzo di cinematografo è questo ?", possiamo usarla sia per descrivere la tecnica stupendamente "onirica e allegorica" dei film di Kubrick ( dove la sua origine di fotografo lo induce a lasciare alle immagini la parte più intensa e significativa dell' intero discorso filmico ), sia la sua assoluta presa di distanza dagli standard dell' ortodossia Hollywoodiana, sia ahimè il fatto che, anche tra gli addetti ai lavori, sia stato realmente compreso da pochissimi, in quanto i commentatori ufficiali tendono a disperdersi su apprezzamenti puramente tecnici e formali, ( ponendo l' accento sull' abilità del regista ad affrontare il "filone tematico" fantascientifico, storico, thriller, ecc ) senza però saper cogliere ( o voler dichiarare ) il fondamentale messaggio "latente" di fondo, che Kubrick ci comunica in modo tipicamente onirico, ultraverbale e simbolico, e che costituisce il vero fil rouge dell' intera produzione filmica e della poetica del regista...